I miti più antichi di ogni tribù solitamente raccontano come le azioni di un dio o degli dei condizionino gli esseri umani, mentre fiabe e leggende descrivono il condizionamento esercitato dall’azione degli elementi più triviali del soprannaturale – ad esempio streghe, giganti, trolls, animali parlanti o oggetti magici. In entrambi i casi vengono esternati sentimenti e pensieri e viene loro conferita sostanza, e questo indubbiamente spiega perchè la mitologia abbia avuto una parte così importante nel cinema narrativo dalle origini ad oggi.
Come i miti e le favole orali si sono trasformati nel tempo, tramandandosi da un narratore all’altro, così i miti nei generi cinematografici sono stati gradualmente trasformati da sceneggiatori e registi.
La pressione esercitata dai cambiamenti nella società fa sì che, nella maggior parte dei casi, la forma archetipica della storia rimanga costante, mentre quello che cambia è il significato del mito in questione.
Le strutture archetipiche che si sono dimostrate più efficaci nell’articolare sceneggiature per cortometraggi e film sono quelle considerate dagli studiosi come le più antiche forme narrative.
Consiglio di andare a leggere qualche fiaba del passato per capirne la struttura schematica. Questa fase è molto utile per chi vuole scrivere soggetti e sceneggiature cinematografiche.
Per ulteriori informazioni vd. Schema di Propp