favola, mito e genere nel film

I miti più antichi di ogni tribù solitamente raccontano come le azioni di un dio o degli dei condizionino gli esseri umani, mentre fiabe e leggende descrivono il condizionamento esercitato dall’azione degli elementi più triviali del soprannaturale – ad esempio streghe, giganti, trolls, animali parlanti o oggetti magici. In entrambi i casi vengono esternati sentimenti e pensieri e viene loro conferita sostanza, e questo indubbiamente spiega perchè la mitologia abbia avuto una parte così importante nel cinema narrativo dalle origini ad oggi.

Come i miti e le favole orali si sono trasformati nel tempo, tramandandosi da un narratore all’altro, così i miti nei generi cinematografici sono stati gradualmente trasformati da sceneggiatori e registi.

La pressione esercitata dai cambiamenti nella società fa sì che, nella maggior parte dei casi, la forma archetipica della storia rimanga costante, mentre quello che cambia è il significato del mito in questione.

Le strutture archetipiche che si sono dimostrate più efficaci nell’articolare sceneggiature per cortometraggi e film sono quelle considerate dagli studiosi come le più antiche forme narrative.

Consiglio di andare a leggere qualche fiaba del passato per capirne la struttura schematica. Questa fase è molto utile per chi vuole scrivere soggetti e sceneggiature cinematografiche.

Per ulteriori informazioni vd. Schema di Propp

lo share dei nostri Tg

Amici miei,

in questi giorni si pensa tanto alle vittime cadute sotto le macerie del terremoto in Abruzzo. Siamo tutti solidali nell’aiutare i superstiti e gli sfollati, con tutte le forze che abbiamo.

Nonostante tutto però, c’è sempre chi fa sciacallaggio, in un modo o nell’altro. Io vorrei segnalare soltanto questo video per farvi capire qual è il vero sciacallaggio nella nostra ormai misera società. Signori, ai posteri l’ardua sentenza!

…mentre la povera gente cerca con tutte le sue forze di sopravvivere! Un abbraccio grande a tutte le vittime del terremoto.

l’inizio del cortometraggio

Progettare un cortometraggio non è semplicissimo. Oltre a visionare le pillole, in questo caso particolare la pillola rossa, posso suggerirvi di spulciare notizie su qualche libro che vi sarà utile per cominciare a capire cosa volete fare. Se non avete tempo per i libri (tempo che comunque dovreste trovare!), cercate l’idea per la partenza.  

Dopo aver trovato l’idea, formate una troupe con tanto di cast e di mezzi appropriati per la realizzazione del corto. Per i corti in genere non si richiede la presenza di molti partecipanti. Servono pochissimi attori e poche o tante comparse (a seconda di come si sia deciso di distribuirle). 

Facciamo un esempio. Immaginiamo di avere l’idea. Voglio partecipare ad un concorso per cortometraggi ma non ho molto tempo a disposizione (capita spesso che i bandi di concorso escano così all’improvviso che non si ha nemmeno il tempo per valutare se l’idea è buona o meno). Decido di girare un corto che non mi porti troppo tempo fuori casa e non risulti noioso alla fine.

IDEA : una donna ha un’appuntamento al buio con un uomo conosciuto in chat da molto tempo. L’appuntamento per la cena è a casa di lei che, per tutta la sera è alle prese con il forno. Mentre aspetta, un ladro sta entrando dal cancello, nel giardino della casa. Lei, dopo una telefonata, esce di casa per chiedere aiuto alla vicina, perchè deve aver bruciato qualcosa nel forno. I due si trovano di fronte. Lui rimane pietrificato, lei pensa che sia il ragazzo della chat e lo fa accomodare frettolosamente in casa, mentre lei corre dalla vicina per rimediare qualcosa per la cena. Come andrà a finire? Al prox post!